Caratteristiche: pianta dal grande portamento, ha fusto glabro, robusto, ramificato, datato di striature rossastre. Le foglioline verdi si presentano più chiare nella pagina inferiore. Sono ovate, larghe, dentate. I fiori sono bianchi o giallo-verdastri in ombrelle spargole alla sommità della pianta. La pianta, una delle ombrellifere nostrane più grandi, può raggiungere il metro e mezzo di altezza.
Habitat: diffusa in Europa nord-orientale, da noi è piuttosto rara e si rinviene lungo i ruscelli, nei luoghi umidi, nelle vallate montane fino a notevole altezza. L'angelica viene coltivata per essere utilizzata in pasticceria e liquoristica.
Raccolta: si utilizza la radice, raccolta nel primo autunno, i frutti estratti dalle ombrelle raccolte in piena estate e fatte essiccare, il fusto raccolto in estate, e le foglie raccolte a primavera quasi ultimata.
Avvertenze: il succo fresco irrita le mucose e la pelle. Da non confondere con ombrellifere velenose. L'olio essenziale se utilizzato in forti dosi è velenoso.
Proprieta': questa pianta è spesso coltivata per essere utilizzata in campo liquoristico e dolciario per le sue proprietà aromatiche amare.
Contiene derivati della cumarina, tannino, resine, acidi aromatici, sostanze amare e zuccherine.
Un tempo stimata dagli antichi, oggi la pianta, in campo terapeutico, gode di scarsa considerazione. Le sue proprietà principali restano comunque quelle toniche, digestive, calmanti.
Curiosità: l'angelica conosce un grande impiego in campo dolciario e liquoristico. Soprattutto in quest'ultimo entra in piccole dosi come componente di molti liquori e elisir dal sapore amaro a base di erbe. E' pure utilizzata un piccolissime percentuali per aromatizzare alcuni tabacchi da fiuto.
Benché oggi sia impiegata per confezionare liquori e in pasticceria, in tempi passati le sue proprietà salutari, le avevano meritato il nome di erba degli angeli. La leggenda vuole sia stato lo stesso arcangelo Raffaele a farne conoscere l'uso ai mortali.